L’importanza dei tre tocchi per la “N”

Uno, due o tre tocchi? Una scelta da non sottovalutare per favorire e consolidare l’abitudine di partire da sopra/alto del rigo! Cosa ne pensate?

Quando insegniamo a scrivere una lettera come la “N”, a mio umile avviso, occorre partire da tre tocchi per iniziare a conoscere bene lo spazio del quadretto e riuscire a fare le linee dritte e non traballanti.

Come dice lo slogan dell’insegnante Rita Galimberti:

“Salgo storto, scendo dritto”

infatti è molto più facile tirare a sé la matita,

rispetto a spingerla in avanti rischiando di creare un segno traballante o inclinato.

Questa scelta favorirà anche i mancini a tenere la mano sotto il rigo di scrittura.

Quando poi si prenderà confidenza con la scrittura dei caratteri, si potrà proporre la modalità a due tocchi.

Solo quando poi velocizzeremo la scrittura in stampatello, si potrà proporre la modalità a un tocco partendo dal basso per lettere come la “M – N “.

La lettera “A” per il suo tratto inclinato che fa avanzare il gesto verso destra, non blocca lo scorrere della matita sul foglio e potrebbe essere anche scritta da subito con due tocchi, ma questo andrebbe in contraddizione con lo slogan iniziale e quindi è preferibile proporre i due tocchi solo quando gli studenti avranno appreso una buona gestione del gesto visuo grafo motorio.

A mio avviso le lettere come la “B – D – E – F – P – R”, dovrebbero sempre partire da sopra/alto del rigo evitando così il rischio di deformare il modello con una curva al primo angolo.

Buona visione e buona scelta educativa … tenendo conto anche del valore dei “Tocchi”

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