La classificazione delle impugnature
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Negli ultimi decenni l’insegnamento della modalità d’impugnare e scrivere con penna -matita si è
totalmente trasformato influenzando negativamente, la corretta impostazione visuo-posturale.
Infatti, se noi adulti abbiamo avuto un’educazione indotta dall’uso del pennino, che ci educava ad
impugnare ad una distanza corretta, calibrando la pressione sulla punta, con l’avvento della
penna a sfera che ha permesso di avvicinarsi molto alla punta e influenzati da scelte educative di
reazione al vecchio schema educativo, i nostri
ragazzi sono stati lasciati liberi di scegliere,
senza alcuna indicazione di correttezza. Questa
libertà ha generato impugnature considerate
comunemente normali che nascondendo ciò che
si scrive costringono il soggetto ad inclinarsi a
lato e a ridurre la distanza dal foglio
comprimendo spesso asimmetricamente la
visione.
Un ricerca condotta dal responsabile
nazionale di P.E.A.V. ha classificato i tipi più
comuni:
IMPUGNATURA POLLICE IN AVANTI (non favorisce la visione)
E' l'impugnatura più diffusa tra i ragazzi (60%) e rappresenta una regressione o una non completa
maturazione dei movimenti fini delle dita; è la fase di evoluzione precedente all'opposizione
pollice indice (presa del cucchiaio).
Caratteristiche anatomiche e funzionali:
•
La presa crea un blocco molto compatto con flessione verso il palmo della mano di tutte le
dita lunghe, bloccando la penna con i polpastrelli dell'indice e del medio.
•
Il pollice rimane esterno e proteso in
avanti, in funzione a volte contenitiva
della presa.
•
Il medio può a volte optare per una presa
a metà della terza falange (falangetta).
•
La penna assume un'inclinazione verticale
o inclinata verso l'esterno, dovuta alla
spinta dei polpastrelli ed al punto
d'appoggio più alto della sella tra pollice e
indice.
•
Il movimento della scrittura quasi assente
a livello delle dita viene localizzato
sull'articolazione del polso o scomposto in
più articolazioni superiori. Nei casi più
gravi vi è un interessamento anche dell'articolazione della spalla.
Possibili variazioni:
Formazione di archetto sul dito indice, per l'eccessiva compressione.
IMPUGNATURA POLLICE IN AVANTI A FORCHETTA
Il soggetto, accorgendosi di coprire lo scritto, alza il pollice in avanti sull’asta della penna; la
presa del pollice in questa nuova posizione diventa il nuovo fulcro del movimento mentre il
movimento e gestito dall’incastro a forchetta tra coppie di dita (medio-anulare o anulare-indice).
Problemi visivi indotti:
•
L'impugnatura in punta con copertura da parte del pollice di ciò che si scrive, induce il
soggetto ad un avvicinamento al piano di lavoro per riuscire a vedere ciò che scrive.
L'avvicinamento può avvenire frontalmente allontanando il foglio di scrittura o lateralmente
inclinando il corpo dalla parte opposta
della mano che scrive.
•
Tale avvicinamento crea una maggior
richiesta di convergenza ed
accomodazione producendo in molti casi
affaticamento visivo, che si evidenzierà
con difficoltà di messa a fuoco nei
passaggi vicino/lontano (possibile inerzia
accomodativa o eccesso accomodativo).
•
L’allontanamento del foglio per vedere ciò
che si scrive crea una convergenza
innaturale dall’basso verso l’alto, con
conseguente difficoltà di mantenere una
visione binoculare efficente per lungo
tempo.
•
Nella posizione laterale è possibile una sospensione della visione binoculare, facilitata dalla
presenza del naso (l'occlusione nasale aumenta se il soggetto porta occhiali) producendo in
molti casi anisometropia (differenze della visione tra i due occhi)
Problemi all'apparato muscolo-tendineo-scheletrico:
•
La posizione delle dita in flessione limita il movimento sia delle dita che del polso,
provocando a volte affaticamento alle dita e al polso.
•
L'eventuale blocco del dito medio alla metà della terza falange può causare un'impronta che
se persiste causerà un piccolo callo gommoso.
•
Eventuali posizioni arcuate in avanti e inclinate a lato, possono produrre alla lunga problemi
di ipertensione dei muscoli del collo e delle spalle e modifiche alle curve fisiologiche della
colonna vertebrale.
IMPUGNATURA A MORSO (non favorisce la visione)
La presa crea una classica figura a morso, con flessione verso il palmo della mano di tutte le dita.
Esprime il bisogno di aumentare il contatto per ridurre la tensione. Bambini che spesso per
l'eccessiva tensione che vivono alternano la visione monocularmente, spostando ritmicamente il
corpo come il pendolo di un orologio. Per ridurre l’impegno visivo attuano una precisa strategia:
sospendendo la binocularità risparmiano energia
Caratteristiche anatomiche e
funzionali:
•
La presa crea una classica figura a morso,
con flessione verso il palmo della mano di
tutte le dita.
•
I polpastrelli delle dita pollice e medio
bloccano la penna in punta al centro della
terza falange (falangetta) del dito
anulare.
•
Il dito indice flesso ad uncino, spinge più
in alto la penna contro la sella palmare
(eminenza tenar).
•
La penna assume un'inclinazione verticale
leggermente inclinata verso il soggetto.
•
Il movimento della scrittura quasi assente a livello delle dita viene localizzato
sull'articolazione del polso o scomposto in più articolazioni superiori. Nei casi più gravi vi è
un interessamento anche dell'articolazione della spalla.
•
Impugnatura classica dei bambini molto tesi nello scrivere, che premono in modo eccessivo
sul foglio producendo solchi evidenziabili al tatto.
Problemi visivi indotti:
•
L'impugnatura in punta, induce il soggetto ad un avvicinamento al piano di lavoro per
riuscire a vedere ciò che scrive. La compressione di tutto l'organismo si evidenzia
nell'atteggiamento raccolto in avanti del soggetto.
•
L'avvicinamento può avvenire frontalmente con leggera inclinazione a lato, allontanando il
foglio di scrittura. Tale avvicinamento crea una maggior richiesta di convergenza ed
accomodazione producendo in molti casi affaticamento visivo, che si evidenzierà con
difficoltà di messa a fuoco nei passaggi vicino/lontano (possibile inerzia accomodativa o
eccesso accomodativo).
•
Per causa dell'eccessiva vicinanza frontale sarà possibile un adattamento in visione
monoculare alternante, caratterizzato dalla rotazione alternata e ritmica della testa.
Problemi all'apparato muscolo-tendineo-scheletrico:
•
La compressione forzata delle dita in flessione, limita il movimento della mano, producendo
un affaticamento doloroso delle dita e del polso.
•
La compressione sui polpastrelli e il blocco alla metà della terza falange del dito anulare,
possono causare impronte persistenti, che potranno trasformarsi in piccoli calli gommosi.
•
La posizione arcuata in avanti può produrre alla lunga problemi alla colonna vertebrale
•
Eventuali posizioni arcuate in avanti e inclinate a lato possono produrre alla lunga problemi
di ipertensione dei muscoli del collo e delle spalle e modifiche alle curve fisiologiche della
colonna vertebrale.
IMPUGNATURA POLLICE INTERNO (spesso scelta dai mancini)
Presa caratteristica di chi ha le dita lunghe e non sa dove metterle o chi è mancino deve vedere
ciò che scrive flettendo anche il polso
Caratteristiche anatomiche e funzionali:
•
La presa è caratterizzata dal pollice che flesso a circa 3 cm dalla punta, viene chiuso
all'interno del palmo dall'indice (a volte anche dal medio), che lo sovrasta sull'unghia (1°
gruppo dita per il movimento). La penna viene così spinta costantemente, contro la parte
alta della prima falange dell'indice. Questo punto agisce da perno per i movimenti di
scrittura.
•
Le dita indice e medio, dopo la flessione avvolgente sul pollice, si distendono fino a
spingere la biro con i polpastrelli sulla terza falange dell'anulare (2° gruppo dita per il
movimento).
•
Le dita anulare e mignolo bloccando la penna vicino alla punta, agiscono come un unico
blocco nei movimenti di scrittura (3° gruppo dita per il movimento).
•
La penna assume una posizione inclinata all'esterno in avanti, con la punta ben visibile al
soggetto che scrive.
I movimenti della penna localizzati nelle dita, sono il risultato dell'azione coordinata sul perno di:
•
spinta in basso (in flessione) del 2° gruppo
•
spinta in alto (in estensione) del 3° gruppo
•
spinta interna (opposizione + flessione) del 1°gruppo
Variazioni:
•
il dito medio si unisce ad anulare e mignolo, bloccando sulla terza falange la punta della
penna.
•
Nei mancini spesso il polso si flette maggiormente per permettere la visione delle parole già
scritte.
Problemi visivi indotti:
•
Tale impugnatura per la copertura parziale della punta della penna, permette al soggetto di
vedere ciò che scrive mantenendo una
posizione corretta.
•
Solo nel caso che i polpastrelli
scivolassero troppo in punta per
stanchezza o mani sudate, si potrà avere
un avvicinamento frontale laterale al
piano di lavoro e/o un allontanamento del
foglio di scrittura:
•
L'avvicinamento al piano di lavoro per
riuscire a vedere ciò che scrive produrrà
una compressione di tutto l'organismo con
maggiore richiesta di convergenza ed
accomodazione producendo in molti casi
affaticamento visivo che si evidenzierà
con difficoltà di messa a fuoco nei
passaggi vicino/lontano (possibile inerzia accomodativa o eccesso accomodativo).
•
L’allontanamento del foglio per vedere ciò che si scrive crea una convergenza innaturale
dall’basso verso l’alto, con conseguente difficoltà di mantenere una visione binoculare per
lungo tempo.
•
L'allontanamento è un atteggiamento spesso scelto da chi possiede un insufficienza di
convergenza (vera o di tipo accomodativo) o un'insufficienza accomodativa.
Problemi all'apparato muscolo-tendineo-scheletrico:
•
Nei mancini la flessione del polso che permette di vedere ciò che si è scritto può causare
affaticamento per eccessiva tensione ai tendini del polso.
•
Eventuali posizioni arcuate in avanti possono produrre alla lunga problemi di ipertensione
dei muscoli del collo e delle spalle e modifiche alle curve fisiologiche della colonna
vertebrale.
IMPUGNATURA DEL FUMATORE
La presa è caratterizzata dalla posizione della penna tenuta come una sigaretta tra l'indice e il
medio. Tale punto d'incastro è il perno portante dei movimenti nella scrittura.
Manifesta la ricerca di emergere, di differenziarsi dal gruppo "scimmiottando" i più grandi che
fumano.
Caratteristiche anatomiche e funzionali:
•
La presa è caratterizzata dalla posizione della penna tenuta come una sigaretta tra l'indice
e il medio. Tale punto d'incastro è il perno portante dei movimenti nella scrittura.
•
L'indice e il medio, flettendosi, premono con la punta della terza falange la punta della
penna contro il polpastrello del pollice.
•
Il pollice modula le sua flessione opponendosi alla spinte dell'indice e del medio.
•
Il polso si estende contraendo i muscoli dell'avambraccio.
Il movimento della scrittura è scomposto in:
•
Per i movimenti verticali sulla flessione ed estensione delle dita (indice-medio e pollice)
•
Per i movimenti orizzontali sull'articolazione del polso
Variazioni:
•
L'incastro può essere localizzato tra le dita medio e anulare.
Problemi visivi indotti:
•
L'impugnatura in punta determina la
copertura inevitabile di ciò che si scrive,
inducendo avvicinamento frontale-
laterale. Tale avvicinamento crea una
maggior richiesta di convergenza ed
accomodazione (vedi tabella) producendo
in molti casi affaticamento visivo, che si
evidenzierà con difficoltà di messa a fuoco
nei passaggi vicino/lontano (possibile
inerzia accomodativa o eccesso
accomodativo).
•
Se la posizione laterale è accentuata sarà
possibile una sospensione della visione
binoculare, facilitata dalla presenza del
naso (l'occlusione nasale aumenta se il
soggetto porta occhiali) producendo in
molti casi anisometropia (differenze della visione tra i due occhi)
Problemi all'apparato muscolo-tendineo-scheletrico:
•
La estensione all'indietro del polso, unita ai movimenti per la porzione orizzontale, possono
alla lunga produrre problemi ai legamenti del polso.
•
Eventuali posizioni arcuate in avanti possono produrre alla lunga problemi di ipertensione
dei muscoli del collo e delle spalle e modifiche alle curve fisiologiche della colonna
vertebrale.
IMPUGNATURA A MANTIDE RELIGIOSA
La presa è caratterizzata dalla posizione della penna tenuta con diversi punti d’aggancio lungo il
fusto, figura caratteristica di un insetto che ricerca una presa ferma e stabile nel tempo come una
Mantide religiosa in attesa della sua preda.
Manifesta la ricerca di una stabilità e di massimo
controllo visivo durante l’impegno di scrittura ; il
bambino non ricevendo indicazioni chiare e
funzionali dagli adulti imita le soluzioni che la
natura gli propone.
Caratteristiche anatomiche e funzionali:
•
Il punto d’aggancio tra pollice e anulare o
medio è il perno portante dei movimenti
nella scrittura.
•
L'indice flettendosi in alto sul fusto crea il
fulcro dei movimenti fini gestiti
dall’opposizione delle altre dita.
•
Il pollice con archetto di tensione spinge e
modula il movimento dell’asta della penna
opponendosi alla spinte dell'indice e del medio.
•
Il polso irrigidito nei brevi movimenti di estensione e flessione contrae i muscoli
dell'avambraccio.
Il movimento della scrittura è scomposto in:
•
Per i movimenti verticali e di rotazione sulla flessione ed estensione delle dita (indice-medio
e pollice) ponendo il fulcro sul punto d’aggancio dell’indice.
•
Per i movimenti orizzontali sull'articolazione del polso
IMPUGNATURA CORRETTA : A TRE DITA DINAMICHE IN SELLA PALMARE.
L’impugnatura corretta per una buona visione studiata con il contributo di grafologi e di ottici
optometristi è facilitata da penne e matite a fusto triangolare-prismatico.
Caratteristiche anatomiche e funzionali:
•
La presa dei tre polpastrelli delle dita indice, medio e pollice, è posta a circa 2 cm dalla
punta della penna. I tre polpastrelli si trovano ciascuno su un lato diverso della penna,
formando una figura a triangolo equilatero.
•
La penna si adagia liberamente al centro
della sella palmare (porzione tra pollice
ed indice).
•
Il movimenti fini della scrittura sono
localizzati sulle tre dita indice, medio e
pollice, che flettendo ed estendendo,
fanno scivolare la penna sulla sella
palmare come una stecca da biliardo. Nei
movimenti ampi (per esempio quando si
disegna) viene privilegiata l'azione
flessoria ed estensoria del polso.
•
Le due dita medio e indice, flesse
all'interno del palmo, creano con la
porzione laterale della mano (eminenza
ipotenar) un appoggio morbido e stabile sul piano di scrittura, non ostacolando i movimenti
delle altre dita.
•
La punta rivolta in avanti deve assere accompagnata dall’utilizzo di un piano inclinato, per
aumentare l’angolo d’incidenza punta/foglio di 15°-20°, favorendo la scorrevolezza dello scritto.
Variazioni accettabili:
•
Il dito medio fa scivolare il suo appoggio dalla punta del polpastrello alla porzione media
della terza falange, limitando leggermente l'ampiezza del suo movimento e formando una
figura a triangolo isoscele.
Variazioni non accettabili:
•
Presenza della figura ad "archetto" sull'ultima falange del dito indice, provocata
dall'eccessiva contrazione della presa. Questo atteggiamento induce forte limitazione dei
movimenti delle dita e compressione dei vasi sanguigni, quest'ultima evidenziata dalle
variazioni di colore della pelle che vanno dal rosso al biancastro. Per compressioni elevate
anche il medio può presentare l'archetto.
•
Avvicinamento dell'impugnatura alla punta della penna.
Problemi visivi indotti:
•
Anche se l'impugnatura è corretta, è possibile un avvicinamento frontale-laterale provocato
da altri fattori (ad esempio una richiesta visivo-cognitiva stressante per il soggetto, che
attuerà una posizione raccolta per ridurre gli stimoli periferici) o dalla mancato rispetto
della regola della distanza ottimale di lettura e scrittura per pigrizia o dimenticanza.
•
Tale avvicinamento creerà di conseguenza, gli stessi problemi d'affaticamento visivo
riscontrati ed evidenziati nelle altre impugnature.
Problemi all'apparato muscolo-tendineo-scheletrico:
•
Eventuali posizioni arcuate in avanti possono produrre alla lunga problemi di ipertensione
dei muscoli del collo e delle spalle e modifiche alle curve fisiologiche della colonna
vertebrale.
•
Eventuali movimenti della mano in abduzione e adduzione, per i movimenti ampi della
scrittura (come nel disegno), localizzati sull'articolazione del polso possono indurre alla
lunga affaticamento tendineo-articolare
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